AMICHE DI CAPPELLO di Annalisa Giuliani, scrittrice
“E’ l’ora del tè a casa di Gaia, intorno al tavolo, si muovono mani incerte, il filo si intreccia e l’ago punge, ma sulla superficie di legno bottoni, perle, ciliegie, veli, piume danzano insieme alle parole. Le mani si fanno più esperte: il filo intreccia leggerezza e l’ago, non punge più ma appunta ricordi sul cuore.
Come al tè della Lepre Marzolina, la nostra “Cappellaia Matta” apre la cappelliera svelando i suoi tesori che narrano storie antiche e recenti. Dietro le finestre scorre la vita ma qui “A casa di Gaia” Il tempo si ferma, qui “È sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze” (cit).
Intanto le stoffe leggere prendono vita: germogliano fiori, affiorano conchiglie, brillano stelle, si aggrovigliano coralli.
Le amiche di cappello indossano il loro fascinator. Lo specchio riflette l’immagine di una storia d’amore. Perché ogni cappello racconta una storia d’amore. L’amore per il proprio tempo: un intervallo sottratto ai mille impegni del giorno. L’amore amicale che rivela anime affini e simili che senza accorgersene danno vita allo stesso cappello. L’amore per la creatività necessaria a regalare il giusto tocco di rosso alla vita. L’amore verso noi stesse, donne sempre in cammino, capaci di inventare e reinventare la vita.
L’immagine allo specchio restituisce la mia immagine. Una recente ruga traccia un parallelo sulla geografia della mia fronte segnando un nuovo confine nella geometria del mio tempo, ma non la vedo, c’è solo un cappellino ornato di piume leggere e impalpabili come i sogni.
“Ma le usi tutte quelle piume?”
“Si perché ho ancora tanti sogni!!!”
Grazie Annalisa per aver regalato poesia alle “amiche di cappello”